recensione di Serena Fuart della Libreria delle donne di Milano sul film Le pietre degli inganni
Le pietre degli inganni: la forza delle relazioni femminili nel nuovo film di Milli Toja
L’affascinante intreccio delle relazioni tra donne, la loro forza e quanto questa forza possa avere la meglio sulle false lusinghe da parte degli uomini. Rapporti e logiche di potere maschili messi a nudo in tutta la loro fragilità nonostante la leggendaria solidarietà maschile.
Questi i temi che mi hanno maggiormente colpita nel nuovo film di Milli Toja Le pietre degli inganni.
La trama fa riferimento a due precedenti produzioni della regista che hanno come centro della scena una comunità di donne che si affidano a una madre autorevole in possesso di pietre magiche dotate di grandi poteri. Grandi antagonisti gli uomini della montagna che, spinti dalla brama di potere, cercano con ogni mezzo di impossessarsi delle pietre.
In questo film ospiti della comunità sono due donne, in relazione con le guerriere, Rossella e Lia.
La saga di Rossella, psicoanalista in fuga dalle sue pazienti, è un elemento di grande comicità che si frapponendosi ai momenti di vera suspence. Gli uomini della montagna infatti sono in agguato e uno di loro cercherà di sedurre Sara, una giovane guerriera della comunità, per scoprire dove sono le pietre, usando quindi come escamotage la fragilità della ragazza innamorata.
Intanto Rossella venuta tra le guerriere per rilassarsi sarà intercettata dalle sue pazienti abbandonate e raggiunta da queste nello sperduto luogo montano dove risiede la comunità. Si troverà suo malgrado a dover far loro terapia e inoltre, visto che si è sparsa la voce del suo lavoro, dovrà gestire gli intrecci sentimentali anche delle guerriere, in particolare di Lia, segretamente innamorata della Madre e rosa dalla gelosia perché questa si trova in viaggio in Francia con un’altra guerriera e non con lei.
L’amica di Rossella che per l’occasione si improvviserà pure lei psiconalista e dovrà occuparsi di un altro innamoramento, quello di Giada, guardiana delle pietre, segretamente innamorata della bella Sara. Amori, passioni, inganno, quindi. La trama è avvincente. La recitazione ottima e genuina.
Molto importante però il messaggio trasmesso ovvero la bellezza e la complessità delle relazioni femminili, la forza di queste che, alla fine, sarà più forte e avrà la meglio sulla cosi detta solidarietà maschile. E’ detto comune infatti che le donne sono rivali tra loro, non c’è appoggio reciproco mentre gli uomini tra loro si danno man forte a vicenda. La questione è molto più complessa in realtà, il luogo comune è tanto per tranquillizzare la psicologia maschile perché i rapporti tra donne sono molto potenti e il film le rappresenta. Nella pellicola questa forza costituirà infatti la salvezza della comunità e lo sventrarsi invece dell’alleanza maschile da prima forte e solida poi rosa dai giochi di potere.
Seguo con passione i film di Milli Toja, una regista che parla delle donne. Il suo è uno sguardo delicato non intrusivo sulla variegata bellezza dell’universo femminile. I suoi film affrontano tematiche importanti come tematiche più leggere. Non manca mai comunque allegria e buon umore.
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